San. Romano Ferrara


Dimensioni base 100cm

Altezza 80 cm

Tecnica juta cemento colori in polvere

Anno 5 agosto 2018


    𝗦𝗮𝗻 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗼 - 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗿𝗮

  𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗡𝗮𝘃𝗮

        𝗮 𝗰𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗶 Maria Marchese 

𝘊𝘰𝘯 𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘪𝘤𝘢𝘵𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘱𝘰𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢, "𝗦𝗮𝗻 𝗥𝗼𝗺𝗮𝗻𝗼", 𝘥𝘪 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗡𝗮𝘃𝗮, 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘵𝘳𝘢𝘦, 𝘪𝘯 𝘮𝘢𝘯𝘪𝘦𝘳𝘢 𝘢𝘴𝘴𝘰𝘭𝘶𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦, 𝘶𝘯𝘢 𝘷𝘪𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘢 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢̀ 𝘯𝘢𝘵𝘢𝘭𝘦, 𝘩𝘢 𝘤𝘢𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘰𝘳𝘦𝘤𝘤𝘩𝘪𝘰...

Un sussurro diventa certezza, quando "bussa", con assidua intensità, alla tua porta... 

Con la stessa delicata prepotenza, "San Romano", di Marco Nava, che ritrae, in maniera assolutamente personale, una via storica della sua città natale, ha carezzato il mio orecchio e, da sottile respiro, è diventato un risoluto e febbrile stato d'animo, che aveva la necessità di trovare espressione attraverso le mie parole. 

Tutto ciò si risolve nell'inesplicabile, ossia in quel cosmo, che risulta oscuro e longinquo al mondo sensibile, ma immediato nella sfera spirituale. 

Sono convinta che quest'opera avesse trovato un quieto giaciglio, in me, in un imprecisato momento dell'esistenza, destandosi, dal torpore del riposo, nell'istante in cui, guardandola, i miei sensi, compreso il sesto, l'hanno riconosciuta. 

In essa, ho intuito un passo della levità, che designa il pantheon dell'artista: la sua personalità serba, infatti, un tempio interiore, pregno di candida essenzialità e di una sacralità primigenia .

“Per tutti quanti la cosa più importante è diventare, diventare qualcosa. Tutti vogliono diventare ricchi, a livello materiale o spirituale. Non separate il livello materiale da quello spirituale, sono esattamente la stessa cosa. Quello che chiamate spirituale è materiale.”

     Uppaluri Gopala Krishnamurti

 

Nava si veste, quindi, di iuta, e ammanta la tela del medesimo frugale drappo: suggella, così, una simbiosi, assumendo un ruolo quasi sacerdotale, concepita in seno ad una sinergia totale tra corpo, spirito e natura. 

Dirime, poi, quello scorcio della cara terra, con calce e acqua. Crea, quindi, una mescita povera: qui, la polverosa terra è pregna dei sapori di antiche fatiche e di genio, di vita consumata, tra consuetudini e crescita, di individualità e condivisione sociale, mentre la parte inconscia è essenza liquida, e l'emozione viene personificata in una lacrima. 

Come elementi di un pane necessario, essi addivengo un tutt'uno, con l'artista e l'opera-


Marco Nava crea, invero, un'architettura coinvolgente: le mura accompagnano l'osservatore verso una parte nascosta. 

Nava elargisce, infatti, la composizione, in modo tale da sedurre chi si trova all'esterno, che, inevitabilmente, segue il segno e le sue volizioni. 

San Romano diventa, quindi, un viaggio allegorico, alla scoperta di una spiritualità ancestrale e materica, ma, nel contempo, rarefatta e preziosa. 

L'artista la ritrae con profili incerti, sottolineando lirismi emotivi, eppur pieni, lumeggiandone, quindi, la reale presenza. 

Gli orditi e le trame di quel tessuto perdono la gravità, in virtù di un pensiero metamorfico: il peso della materia viene annichilito dalla leggerezza, che è sentimento puro. 

Il sodalizio tra parte corporea e non, avviene all'interno di un processo dissolvenza/apparenza, in cui il muro si perde e appare la pelle divina. 

"Come in cielo così in terra"   un modus vivendi, specchio del temperamento dell'artista ferrarese. 


Recensione Di Maria Marchese

Maria Marchese Zooming on Art

Infospaziodedicato #zoomingonart

Zoomonart.blogspot.com

Marchesemaria369@gmail.com



Recensione  di San Romano

Fasi durante l'esecuzzine dell'opera

Guarda il video  alcuni momenti della realizzazione

dell'opera